Villa Mainero sorge in un complesso residenziale fatto costruire alla fine del secolo 19° da Pietro Mainero, detto Biundin, al suo ritorno dall’Uruguay.
Era partito da Toirano ”senza una palanca”, e tornato ricco, come nelle favole.
Si sarebbe potuto stabilire altrove, in qualsiasi parte d’Italia o del mondo, vista la consistenza della sua fortuna, ma tornò a casa, dove usò i suoi capitali, e l’ingegno, anche per aiutare la povera gente e per migliorare il paese. Per questo fu nominato sindaco (e, dopo la morte, sindaco benemerito)
La sua casa, e le relative pertinenze, furono frequentate dalle maggiori personalità italiane dell’epoca, e lì fu decisa la costruzione a Genova di Via Venti Settembre (sorta su terreni acquistati da Pietro al suo ritorno dal sud America).
Il figlio Antonio e poi la di lui figlia Paola, detta Nina, ereditarono la proprietà, che allora comprendeva anche vigneti e coltivazioni di frutta per circa 3 ettari.
Nina non tenne per se’ tutta la proprietà, ma la mise a disposizione delle famiglie delle sue figlie e dei discendenti, che a distanza di tanti anni ricordano questo luogo come il più bello possibile.
La villa è stata proprietà dei Mainero dal 1892 al 1978: durante questo lungo periodo ha ospitato persone delle famiglie Mainero e Barlocco, e discendenti, che venivano dall’Uruguay, da Cuba, da Panama e dal Brasile.
Oggi la casa è stata acquistata dalla famiglia di un discendente di Pietro Mainero, con lo scopo di ricordare Pietro e mantenere una parte di ciò che aveva fatto.
Salvo l’inevitabile, tutto è restato com’era 120 anni fa: mobili, arredi, perfino alcuni tendaggi sono rimasti al loro posto.
Può ospitare cerimonie, incontri di lavoro, matrimoni, eventi.